COMUNANZA TRA CREATURE INFELICI. LE ZANZARE E IL CARCERATO

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Proponiamo un estratto dalla conferenza Vivere in pace con gli animali non umani, tenuta alla Tedx Lake Como, da Marco Verdone, medico veterinario omeopata che dal 1989 al 2015 ha lavorato come consulente della Casa di Reclusione dell’isola di Gorgona. Nel 2012 ha pubblicato Ogni specie di libertà Carta dei diritti degli animali dell’isola di Gorgona. Il sogno di un mondo migliore per tutti i viventi (Altreconomia, 2012).

Grecia, anni ’70. George Mangakis è un professore di legge, messo in carcere per motivi politici, ideologici, durante la dittatura dei colonnelli. E all’interno del carcere, in questa cella d’isolamento, scrive una lettera che si chiama Erasmo e le zanzare raccolta, insieme ad altri scritti di questo tipo, in un libro che si chiama Scrittori dal carcere, edito da Feltrinelli nel 1998. Vi leggerò un passo di questo scritto che ritengo molto significativo:


"Vorrei scrivere di un’altra amicizia nata nel penultimo autunno. La ritengo significativa. Mostra la comunanza che può sorgere tra creature infelici. Ero in cella di isolamento da quattro mesi. Da tutto questo tempo non vedevo un’anima. Solo uniformi: inquisitori e secondini. Un giorno notai tre zanzare nella cella. Stavano lottando duramente per resistere al freddo, che cominciava a farsi sentire. Di giorno dormivano sulla parete, di notte venivano a ronzarmi attorno. All’inizio mi esasperavano. Ma, per fortuna, non impiegai molto tempo a capire che anch’io stavo lottando duramente per sopravvivere all’ondata di freddo. Una goccia di sangue le avrebbe salvate. Non potevo rifiutare. All’imbrunire mi scoprivo il braccio e le aspettavo. Dopo qualche giorno si abituarono e non ebbero più paura. Mi si avvicinavano con tutta naturalezza, apertamente. Di questa fiducia sono loro debitore. Grazie a loro, il mondo non si limitava più a un’aula d’interrogatorio. Poi, un giorno, fui trasferito in un altro carcere. Non rividi mai più le mie zanzare. È così che si viene privati della presenza degli amici nel mondo arbitrario delle prigioni. Ma si continua a pensarli spesso" 

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