L'ONNIVORISMO È IL NON VERO. CRITICA ALL'IDEOLOGIA ONNIVORA

Leave a Comment

di Giulio Sapori

Secondo il filosofo e psicoanalista Slavoj Žižek, l'ideologia non è un qualcosa che si possa rimuovere dalla nostra rappresentazione del reale, ma è essenziale a questa stessa rappresentazione. E' la mappatura significante che ri-vela la realtà. Prima che politico quindi, quello di ideologia è un concetto epistemico-trascendentale: riguarda le condizioni di possibilità affinché si dia comprensione. Per questo sfugge alla coscienza ed è difficile da chiarificare, pur essendo sempre sotto i nostri occhi, nelle abitudini quotidiane, nei gusti, nei gesti. La definizione più semplice è quella scritta da Marx nel I libro del Capitale, e che Žižek ama ripetere: "Sie wissen es nicht, aber sie tun es": non sanno di far ciò, ma lo fanno.

Uno degli ambiti in cui si manifesta più chiaramente la struttura ideologica è quello alimentare.
La persona che decide di non mangiare più animali viene definita 'vegana', contrapponendola alla persona 'onnivora': questa è l'essenza dell'ideologia poiché gli esseri umani sono onnivori, cioè possono mangiare alimenti vegetali e animali, e per questo non devono esserlo. Non ha senso quindi definirsi 'onnivori', in quanto ha a che fare più con l'orizzonte di possibilità, che con quello della realtà effettiva.

La scelta di cibi da mangiare viene da sempre ristretta culturalmente e simbolicamente, secondo il principio 'buono da pensare, buono da mangiare' (Claude Lévi-Strauss). Per esemplificare, gli americani 'onnivori' mangiano meno dello 0,25% del cibo commestibile conosciuto. La distinzione quindi non è tra chi mangia 'tutto' e chi solo 'vegetali' ma, come ha suggerito Melanie Joy in Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche, tra chi mangia carne, che lei definisce carnista (in quanto potrebbe benissimo farne a meno) e chi non la mangia.

L' 'onnivorismo' sbandierato come contrapposto a 'vegansimo' è più ideologico di quest'ultimo poiché definisce una parte determinata di alimenti come la totalità degli alimenti (dalle parole latine omnis vorare, 'mangiare tutto') naturalizzando, e così eternizzando, una selezione di alimenti. Non esiste 'La carne', ma 'la carne di pollo', 'di vitello', cioè sempre di qualche animale definito, escludendo quella della maggior parte degli animali, ad es. in Europa, quella di topo, gatto, volpe, castoro, cane, uomo.

Il veganismo, quindi, snaturalizza il modo di nutrirsi, aprendo ad un diverso modo di guardare il reale, soprattutto nel rapporto uomo-altro animale, che vada oltre l'ideologia del dominio che vede le cose dall'alto in basso, definendole in base alla loro utilizzabilità-manipolabilità, a favore di una nuova convivenza interspecifica.


0 commenti:

Posta un commento

Powered by Blogger.