OLTRE L'ANTROPOCENTRISMO (CARLO ROVELLI)

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Pensavamo di essere sul pianeta al centro del cosmo, e non lo siamo. Pensavamo di essere una razza a parte, nella famiglia degli animali e delle piante, e abbiamo scoperto che siamo discendenti degli stessi genitori di ogni altro essere vivente intorno a noi. Abbiamo bisnonni in comune con le farfalle e con i larici. Siamo come un figlio unico che cresce e impara che il mondo non gira solo intorno a lui come pensava quando era piccolo. Deve accettare di essere uno fra gli altri e nelle altre cose, impariamo chi siamo.

Durante il grande idealismo tedesco, Schelling poteva pensare che l’uomo rappresentasse il vertice della natura, il punto altissimo dove la realtà prende coscienza di se stessa. Oggi, dal punto di vista del nostro sapere sul mondo naturale, questa idea ci fa sorridere. Se siamo speciali, siamo speciali come è speciale ognuno per se stesso, ogni mamma per il suo bimbo. Non certo per il resto della natura.


Carlo Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica, Adelphi 2014, pp. 72-3

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